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Alla scoperta dei miti e delle leggende italiane

Le tappe più curiose d’Italia, tra miti, leggende e misteri da svelare.

C’era una volta una Penisola magica animata da miti e leggende. Un luogo misterioso in cui si poteva entrare in contatto con spiriti, mostri e veggenti. Chi è la protagonista della nostra storia? L’Italia. Uno scrigno fatto di miti e leggende che variano da Nord a Sud. Ogni luogo ha la sua tradizione secolare di storie che vengono tramandate di generazione in generazione. Iniziamo questo viaggio all’insegna dei miti e delle leggende italiane.

 

I miti del Nord Italia

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Il percorso tra i miti e le leggende italiane parte dalla punta della nostra Penisola: Torino. La città fa parte del triangolo magico insieme a Praga e Lione. Si racconta che nel cuore della città barocca, in piazza Statuto, sorga la porta dell’Inferno. Nella piazza si staglia la statua dedicata al Traforo del Frejus; sulla punta è collocato un angelo con i palmi e lo sguardo rivolto verso il basso. Questo particolare ha fatto nascere la leggenda: l’angelo sarebbe Lucifero e la sua posizione rimanderebbe alla cacciata di Dio verso il basso, cioè l’Inferno. Sulla testa dell’angelo c’era un pentacolo capovolto, simbolo satanico, che misteriosamente qualche anno scomparve.

Dai demoni di Torino voliamo fino a Sombreno, una piccola frazione in provincia di Bergamo in cui sorge il Santuario della Natività della Vergine Maria. Un luogo avvolto dal mistero in cui si narra che, incastonato nel soffitto, sia custodita la costola di un animale. La leggenda racconta che un drago si aggirava nei pressi del fiume Bembo spaventando animali e abitanti, ma San Giorgio riuscì a braccarlo e ucciderlo liberando la comunità dal pericolo.

Il mistero si infittisce come la nebbia che ci porta a Pavia. Nel 999 non esisteva nessun ponte sul Ticino e i pavesi dovevano prendere un traghetto per raggiungere l’altra sponda del fiume. La sera della Vigilia di Natale, un gruppo di fedeli si recò presso il fiume per raggiungere l’altra sponda e assistere alla messa. Incontrarono un uomo vestito di rosso accanto a un ponte fatto di nebbia. La figura misteriosa disse che avrebbe costruito un ponte in pietra se il primo che lo avesse attraversato sarebbe diventato suo per sempre. L’arcangelo Michele capì che quell’uomo era il diavolo e gli consigliò di costruire il ponte mentre lui avrebbe scelto chi sacrificare. L’Arcangelo astutamente scelse un caprone, infiammando l’ira del diavolo che scatenò un violento nubifragio.

Nonostante l’intento maligno di Belzebù il ponte di pietra non crollò, e tutt’ora, i pavesi nei giorni di maltempo vedono il ponte avvolto dalla nebbia come quella sera.

 

I miti e le leggende del Centro Italia

Siamo a metà del nostro viaggio tra i miti e leggende italiane, abbiamo macinato parecchi chilometri e siamo arrivati in Toscana. Nel comune di Poggibonsi, in provincia di Siena, si trova il Castello di Strozzavolpe costruito nel XI secolo. Si racconta che nelle notti di luna piena si aggirasse una volpe che seminava il panico tra gli abitanti, ma nonostante ciò Bonifacio IV decise di procedere con la costruzione del castello. Il Papa, estenuato dalla situazione, decise di tender un’imboscata  all’animale e lo uccise. Il mago di corte predisse a Bonifacio IV che la fama del castello sarebbe durata quanto il corpo della volpe, allora il Papa decise di farla imbalsamare e riempirla d’oro. La salma dell’animale fu custodita in una stanza segreta del castello e controllata da tre cavalieri.

In un’altra stanza segreta è custodito il mistero di Roma. Nei sotterranei della Basilica di Santa Maria Maggior è custodito il Quadrato di Sator di cui si ignora sia l’origine che il significato. L’oggetto del mistero è formato da una scritta palindroma composta da cinque parole: SATOR AREPO TENET OPERA ROTAS, che possono essere tradotte in due modi: Arepo, il seminatore, tiene con maestria l’aratro oppure Il seminatore, con il carro, che tiene con cura le ruote. Sono stati ritrovati altri quadrati magici in giro per il mondo ma ancora non è stata trovata alcuna spiegazione a riguardo.

Lasciamo l’enigma capitolino per percorrere le grotte di Osimo in provincia di Ancona. Sotto la città più di 2500 anni fa furono costruiti dei passaggi per collegare i palazzi. Le numerose gallerie, che formavano un labirinto, sono disseminate di simboli alchemici, esoterici e raffigurazioni di divinità pagane. Uno dei simboli ricorrenti è la sirena a due code, utilizzata dai Templari che probabilmente percorrevano i cunicoli per raggiungere i luoghi di ritrovo in cui si iniziavano all’Ordine.

 

Le leggende del Sud Italia

Le leggende e i miti italiani non hanno confini e attraversano tutta la Penisola fino ad arrivare in Campania. Nei pressi di Napoli si può visitare la Galleria di Cuma, il luogo in cui la Sibilla operava le sue profezie. Si racconta che la sacerdotessa di Apollo profetizzasse il futuro attraverso degli scritti su foglie di palma che venivano fatti vibrare dal vento, che penetrava dai buchi presenti nel corridoio della galleria.

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Proseguendo il nostro viaggio nelle misteriose leggende italiane giungiamo in Puglia. Sulle Murge ad Andria  sorge uno degli edifici più affascinanti del nostro territorio: Castel del Monte, edificato per volere di Federico II nel XIII secolo.  Un luogo che fonde la perfezione del finito con la vastità dell’infinito. La pianta ottagonale, ottenuta dalla fusione di un cerchio e un quadrato, riflette l’anima del progetto: unire il simbolo della Terra – quadrato – con l’infinito del cielo – cerchio. Inoltre, il numero 8 ricorre in tutta la costruzione: dalla pianta alle torri e ai giochi di luce a cui si poteva assistere durante gli equinozi e i solstizi.

Scendendo ancora per il nostro Stivale giungiamo nella meravigliosa isola della Sicilia, in cui sorge villa Palagonia. Questa bizzarra costruzione si trova a Bagheria, e fu costruita nel 1700 per volere del principe di Palagonia. La particolarità di questa dimora sono le statue raffiguranti animali fantastici e figure antropomorfe, volute dal successore del principe: Ferdinando Francesco II. Egli fece costruire queste statue per esorcizzare la sua bruttezza e sentirsi meno solo nella gigantesca dimora.

 

Il nostro viaggio tra i miti e leggende italiane termina qui, anche se i misteri si celano ovunque. La prossima volta che uscite di casa o andate a lavoro osservate attentamente la vostra città; ogni simbolo, ogni dettaglio racconta una storia ancora sconosciuta. Diventate i narratori delle leggende che vi raccontavano i vostri nonni o delle credenze popolari di cui non ricordate la provenienza. Ogni storia ha un inizio ma la fine è ancora da scrivere.

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