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Capetown, la capitale del Sud Africa

Cape Town (Città del Capo), con il suo mix di elementi, è una delle città portuali più belle e suggestive del mondo oltre ad essere uno dei luoghi più iconici del Sudafrica, è la capitale legislativa del Sudafrica ed anche la seconda area urbana più popolosa della nazione dopo Johannesburg.

Fondata alla fine del XVII secolo dalla Compagnia Olandese delle Indie Orientali, la colonia di Kaapstad divenne punto di scalo e rifornimento per le imbarcazioni che viaggiavano verso l’Asia.

Nel 1910, con la formazione dell’Unione Sudafricana, ebbe fine l’esistenza della Colonia del Capo. L’Unione Sudafricana è anche ricordata per il regime della segregazione razziale che proprio a Città del Capo iniziò molto prima che in altre zone del Paese, addirittura agli inizi del ‘900, ma fu anche qui che nel 1990 tenne il primo discorso pubblico Nelson Mandela.

Nel 2014 Cape Town è stata eletta Capitale Mondiale del Design per le facciate delle case di Bo-Kaap e le cabine balneari di Muizenberg tinteggiate a colori vivaci, le affascinanti opere di street art e numerose guesthouse afro-chic. Cape Town è una metropoli molto invitante, ma soprattutto è una città multiculturale.

5 cose vedere a Città del Capo

1. Table Mountain
Table Mountain è il Simbolo di Cape Town con la sua cima piatta formatasi circa 600 milioni di anni fa è situato nel bel mezzo della città ed è visibile quasi da ogni angolo. É un’oasi naturalistica ricca di animali selvatici e di migliaia di specie botaniche. Un servizio di funivia risale lentamente la montagna fino a raggiungerne la cima da cui si può godere di un ampio panorama sulla città e sul suo vivace porto.

2. Robben Island
Distante 9 chilometri dalla costa di Cape Town, Robben Island fu utilizzata dapprima come colonia per i lebbrosi e successivamente come carcere già dagli albori della Compagnia Olandese delle Indie Orientali fino al 1996. Inserita dall’UNESCO nel 1999 come Patrimonio Mondiale dell’Umanità, è inoltre famosa perché vi ha sede il carcere dove fu imprigionato Nelson Mandela per 27 anni della sua vita e che oggi è un museo all’aperto.

3. Bo-Kaap
Situato sulle pendici del Signal Hill, il quartiere di Bo-Kaap anticamente era uno dei tanti “ghetti” per la popolazione nera, che dopo la fine delle politiche raziali, si è aperto a nuove prospettive ed oggi è stato rivalutato come uno dei quartieri più colorati, antichi e caratteristici della città. Estremamente suggestivo, per via delle sue case dai tetti bassi e dai colori vivaci in stile olandese e georgiano, molte delle quali sono state dichiarate monumenti storici che si affacciano su strette viuzze acciottolate Bo-Kaap ospita ancora le testimonianze degli immigrati indonesiani, chiamati comunità di Cape Malay.

4. Victoria & Alfred Waterfront
Waterfront è il porto vittoriano di Cape Town, ancora in attività, dal quale si gode una vista magnifica sulla Table Mountain. L’Alfred Basin e il Victoria Basin, portati a termine nel 1860, furono battezzati con i nomi della regina Vittoria e di suo figlio Alfred a cui è dedicato il porto. Sebbene sia ormai troppo piccolo per consentire l’ormeggio dei mercantili e delle gigantesche navi cisterna di oggi, il Victoria Basin viene ancora utilizzato dai rimorchiatori, dai pescherecci e da imbarcazioni di vario genere che prestano servizio all’interno del porto. Nell’Alfred Basin è invece possibile vedere diverse navi in bacino di carenaggio. Qui inoltre si trova lo Zeitz Museum Of Contemporary Art Africa (MOCAA), il più importante Museo di Arte Contemporanea di tutta l’Africa inaugurato nel 2017.

5. I pinguini di Boulders Beach
Boulders Beach, costellata da giganteschi massi di granito levigati dall’oceano che delimitano piccole baie sabbiose, è una spiaggia incontaminata situata nei pressi di Simon’s Town famosa per la sua colonia di circa 3.000 pinguini africani. Dal Boulders Visitor Centre, situato al limitare della zona protetta, parte una passerella che conduce a Boulders Beach, da dove è possibile ammirare questi simpatici animali nel loro habitat naturale

Fhoto Credits di Pixabay

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