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Cracovia, in polacco Kraków, nota anche come “Città Reale Capitale di Cracovia“, si trova sulle sponde della Vistola, ai piedi dei Carpazi. È probabilmente una delle città più belle della Polonia e di tutta l’Europa centrale. È un luogo magico, in cui si incontrano storia, cultura, bellezza, e non solo. Popolata da studenti, è una città piena di brio e di vitalità, perfetta per lunghe passeggiate lungo il fiume, cene gustose, concerti nei graziosi locali cittadini o, volendo, qualche serata in discoteca.
Cracovia conta 761.873 abitanti. Nel 2021 è stata visitata da ben 11,3 milioni di turisti. Per molto tempo è stata capitale della Polonia e ancora oggi rappresenta la capitale culturale del paese. Qui si trova infatti l’Università Jagellonica, la più antica della Polonia e una delle più antiche di tutto il Vecchio Continente. Vi sono 28 importanti musei d’arte, tra cui Museo Czartoryski, luogo dove è esposta la celebre Dama con l’ermellino di Leonardo da Vinci. Il centro storico di Cracovia è Patrimonio dell’umanità UNESCO. La grande piazza centrale della città è grandissima e fiabesca. Qui si incontrano bellissime carrozze trainate da cavalli, architetture gotiche, rinascimentali e barocche. Tutto è in perfetta armonia. Inoltre, Cracovia resta ancora oggi strettamente legata al nome di Papa Giovanni Paolo II, che è stato per molti anni vescovo di questa città.
Vediamo nel dettaglio quali sono i maggiori punti d’interesse di questa città polacca.
Stare Miasto, la Città Vecchia
La Città Vecchia di Cracovia è un luogo splendido. Accogliente e molto curato, il suo centro è la Piazza del Mercato, nota anche come Rynek Główny. Su questa piazza sorge la Chiesa di Santa Maria con le sue due torri, la Torre Civica del Municipio e il Palazzo del Tessuto. La Piazza del Mercato è un punto di incontro ideale, il luogo perfetto per passeggiare e per rilassarsi.
La Chiesa di Santa Maria
La già citata Santa Maria di Cracovia (Kościół Mariacki) è la chiesa più spettacola della città. Colpisce sin da subito per la sua imponenza e per le sue torri asimmetriche. Una è la torre campanaria, l’altra è una torre di guardia dalla quale ancora oggi ogni giorno si intona con la tromba l’”Hejnał Mariacki”, ovvero la chiamata a raccolta che si tiene a Cracovia sin dal tempo delle invasioni dei tartari. Entrando al suo interno si resta ammaliati dal colore intenso dei suoi soffitti e dalle sue decorazioni barocche. Tutto ci rimanda alla volta di un grande cielo stellato colorato di celeste intenso e d’oro. Nella navata principale è esposto il celebre altare ligneo di Veit Stoss, risalente alla fine del Quattrocento.
La Chiesa di Sant’Adalberto
La Chiesa di Sant’Adalberto o di San Wojciech (in polacco Kościół św. Wojciecha) si trova sempre sulla Piazza del Mercato. La piccola chiesa risale al XI secolo ed è stata ricostruita in stile barocco tra il 1611 e il 1818. Nonostante le dimensioni molto limitate è un luogo di grande attrattiva, che per secoli ha richiamato pellegrini da tutta Europa. Adalberto, infatti, era un missionario boemo martirizzato dai pagani di Prussia. Per riavere le sue spoglie il duca polacco Boleslao I decise di pagare ai prussiani il peso di queste in oro. Il santo è patrono di Boemia, Lituania, Polonia, Prussia e Ungheria.
Il Castello di Cracovia
Il Castello di Wawel (in polacco Zàmek na Wawelu) si trova sempre nella Città Vecchia. È stato la prima residenza dei re di Polonia. Nel corso dei secoli è stato rimodernato, fino ad assumere l’aspetto attuale durante il rinascimento polacco. Con il trasferimento della capitale a Varsavia il castello è stato abbandonato e saccheggiato. Durante la Seconda Guerra Mondiale il palazzo è diventato la residenza del governatore generale della Polonia Occupata. Oggi al suo interno è possibile ammirare il Palazzo Reale, risalente all’XI secolo, la Cattedrale di Wawel, il Museo della Cattedrale “Giovanni Paolo II” e la “Caverna del Drago. Questo luogo si lega, infatti, a un’antica leggenda. Pare che un ferocissimo drago terrorizzasse Cracovia. Il re aveva proclamato che chiunque lo avesse ucciso avrebbe ricevuto in dono metà del regno e la mano di sua figlia. Tanti prodi cavalieri tentarono invano. Finché Skuba, un giovane calzolaio ebbe un’idea geniale. Diede da mangiare al drago una pecora imbottita di zolfo, costringendolo a bere acqua dal fiume Vistola fino a scoppiare. Dopo il trionfo di Skuba, non si videro più draghi a Cracovia.
Kazimierz: il quartiere ebraico
Il quartiere ebraico di Cracovia è uno dei luoghi simbolo di questa città. Oggi questo è uno dei quartieri più vivaci e alla moda di Cracovia. Qui si trovano tantissimi locali, boutique, gallerie e opere di street art. Si possono visitare le sinagoghe, gli antichi negozi ebraici restaurati con le loro insegne originali. Questo quartiere è anche un luogo della memoria. Un tempo ghetto, questo luogo ha patito più di ogni altro quartiere l’invasione dei tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale. Basti pensare che all’inizio dell’occupazione nazista gli ebrei di Cracovia erano 68.000, oggi ce ne sono meno di 1.000.
Le miniere di sale di Wieliczka
Uno dei luoghi più visitati della Polonia sono le miniere di sale di Wieliczka, attive dal XIII secolo al 1996. Sono una delle più antiche miniere di sale al mondo. Oggi sono state trasformate in un suggestivo museo alla cui realizzazione hanno lavorato molti artisti. Qui è possibile ammirare splendide cappelle ricavate da pareti di salgemma, candelieri in cristalli di sale, bassorilievi e gruppi scultorei che raccontano la Polonia, la sua storia e la sua cultura.
Cucina polacca: Pierogi, Obwarzanek, e non solo
Visitando Cracovia non si può non assaggiare un piattone di succulenti pierogi. Questi sono simili ai nostri ravioli: vengono preparati con farina, uova e acqua. La loro farcitura varia: patate, verza, funghi, formaggio o macinato di carne, dipende dall’occasione e dal gusto. In genere sono serviti con pancetta affumicata, oppure lardo e cipolla saltata. Esistono anche in versione dolce, con ripieno di frutta.
Imperdibili anche gli obwarzanek, anelli di pasta di pane di origine medievale, ricoperti di semi di papavero o di sesamo che si comprano un po’ ovunque nella città, in particolare presso i numerosi chioschetti che si trovano lungo le vie del centro.
Un’altra particolarità è il formaggio oscypek, prodotto dal latte di pecora. Viene gustato al naturale, cotto alla griglia o fritto, spesso accompagnato da marmellata di mirtilli rossi. Da assaggiare anche i golabki, involtini di verza o cavolo, ripieni di carne, orzo o riso.
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Foto di Pawel Pacholec per Wikimedia