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Tutte le tappe della Route 66

Le soste imperdibili per un viaggio “on the road”

Tutti noi abbiamo sognato di visitare l’America almeno una volta nella vita.

Con quel film, con quella canzone, con quel libro, ci siamo sentiti là. Tra terre sconfinate dove la grandezza acquista tutta una nuova unità di misura.

Se penso ad un viaggio in America la prima cosa che occupa la mia vista mentale è la terra ocra di una delle più famose strade del mondo: la Route 66.

E se sei qui, probabilmente, l’hai pensato anche tu. La Route 66 in tappe è qui pronta per essere letta e programmata.

Tutte le tappe della Route 66

Route 66 le tappe storiche

La Route 66 vede la sua alba nel lontano 1926, e fa da madre a quello che poi sarà il sistema delle Highways americano. Viene battezzata con un doppio 66 perché più facile da ricordare, ma anche perché gli altri numeri erano occupati!

È La prima strada americana ad essere vestita di asfalto sopra la terra battuta ed è il simbolo delle migrazioni verso Ovest del ‘900, quando la California attraeva a sé sfruttando il caldo e la promessa di far fortuna.

Lungo la via si poteva sempre sostare a qualche tavola calda per un momento di ristoro, per un “fast food”. È qui che nasce un simile concetto ed è a San Bernardino che nel 1940 viene aperto un nuovo locale gestito da una coppia di fratelli: Richard e Maurice McDonald.

La Route 66 è tortuosa e piena di curve, al tempo della sua costruzione si è preferito seguire i rilievi naturali del paesaggio ad appianarlo per sottometterlo alla necessità dell’uomo (anche se, ammettiamolo, all’epoca i mezzi erano limitati). Oggi, come allora, la Route 66 attraversa 8 stati (illinois, Missouri, Kansas, Oklahoma, Texas, New Mexico, Arizona e California) ed è lunga 3755 Km, da Chicago a Santa Monica.

Nel 1985, tuttavia, ha preso il nome di “Historic Route 66” ed è diventata percorribile solo a tratti a causa di qualche problema di deterioramento (inoltre, in molti punti è parallela alle highways più moderne e spesso preferite) ma con un po’ di olio di gomito e un po’ di attenzione è possibile percorrerne la gran parte, sempre se si trova l’ingresso.

Tra tutte le tappe della Route 66 la prima è ovviamente Chicago

Chicago, the “Windy city” è la tappa di partenza della Route 66, qui potete immortalare le vostre facce sorridenti sotto all’ Historic Route 66 Begin Sign.

Ma prima di partire per l’avventura, Chicago offre fin troppo da fare e vedere.

Al John Hancock Center potrete vedere la città dall’alto, a 1030 piedi d’altezza (circa 313 metri per chi non vuole abbandonare il sistema metrico decimale nemmeno oltreoceano). Entrerete nel famoso osservatorio “360 Chicago” e se sarete veramente temerari potrete anche camminare su di una piattaforma di vetro trasparente che fuoriesce dall’edificio con un angolo di 30° e dà l’idea di passeggiare nel vuoto.

Chicago dall'alto grattacieli

A Chicago, poi, c’è il Wrigley Field, lo stadio di baseball al secondo posto tra i più antichi del paese. Non c’è miglior modo di respirare l’aria di vita americana che prendere un biglietto per i White Sox o i Chicago Cubs.

Inoltre, se siete di passaggio all’inizio del mese di giugno vi troverete immersi nel Blues Festival, uno dei più importanti al mondo. Se invece avete la fortuna di essere in viaggio a luglio, potreste ritrovarvi nel bel mezzo del Taste of Chicago, in un ballo di 10 giorni tra tutti i cibi tipici del luogo.

La Route 66 ha anche tappe intermedie e meno frequentate, come Pontiac

Se le tappe tipiche della Route 66 non ti bastano, possiamo rimediare.

Pontiac è una piccola cittadina dell’Illinois ma merita uno stop, specialmente se siete degli amanti dell’auto.

Pontiac macchina rossa

I 23 murales di Pontiac vi getteranno in un turbinio di colori ed idee mentre sarete diretti al Pontiac-Oakland Museum and Resource Center ad ammirare i più rari modelli di Oakland e Pontiac, ma anche un VW hippy bus. Il paradiso dei motori vintage.

Poi, tra le principali tappe della route 66, c’è Springfield (illinois)

No, non deve essere considerata la citta dei Simpson, a Springfield Ill. c’è una personalità ben più ingombrate ad inzuppare di cultura le mura della città: Abraham Lincoln, 16° presidente degli Stati Uniti.

Il buon Abraham e la moglie Mary, infatti, hanno vissuto in questa cittadina per circa 24 anni prima dell’elezione e nel 1984 la loro abitazione è divenuta una casa-museo aperta al pubblico. A Springfield troverete anche la famosa libreria presidenziale e la tomba dell’ex presidente, che ha desiderato essere sepolto dove aveva vissuto prima del suo mandato.

Tomba Lincoln

E che dire di Collinsville?

Bisogna dire che se volete vedere tutte le tappe della Route 66, ma proprio tutte tutte, dopo Springfield potreste spegnere il motore a Collinsville.

È una piccola cittadina dell’Illinois famosa per la “Brooks Catsup Bottle Water Tower”, ovvero una torre idrica a forma di bottiglia di Ketchup. La più grande bottiglia di Ketchup del mondo, ad essere precisi.

Catsup Bottle più grande del mondo

È anche la patria del rafano, da cui otteniamo il buonissimo e piccantissimo cren che tanto amiamo spalmare sulle fette di carni lessate.

La leggenda dice anche che Collinsville sia sede di uno dei cancelli per l’inferno, sono sparsi in giro per il mondo in zone particolarmente sismiche o vulcaniche. Forse a Collinsville non si tratta altro che di un passaggio diretto da utilizzare dopo aver provato tutti i piatti tipici a base di ketchup e rafano.

Tra le tappe da vedere sulla Route 66 c’è poi Saint Louis

Saint Louis si vede da lontano, Il Gateway Arch è l’arco in acciaio più altro del mondo, costruito come totem all’espansione americana verso Ovest.

Gateway Arch Saint Louis

Città del Missouri che deve il suo nome al re di Francia Louis IX, sorge sulle acque del Mississipi, quel fiume dove scorrazzavano Tom Sawyer e Huckleberry Finn in cerca di avventure.

Ma per te, che fai tappa a Saint Louis, c’è un altro liquido, più interessante. La città, infatti, è famosa e rinomata per le birrerie. Se sei così fortunato da passarci agli inizi di settembre potrai sorseggiarle mentre centinaia di colorati palloni aerostatici dipingono il cielo di puntini durante il Festival delle Mongolfiere.

E poi, alla sera, prima di dormire e ripartire verso nuovi orizzonti, potrai fare sosta al 66 Drive-in theatre a Carthage. Perché non si può toccare il suolo americano senza aver assistito ad un film dal sedile anteriore (o posteriore, se al film non vuoi prestare tanta attenzione).

Galena, in Kansas è una tappa della route per appassionati Pixar

Mentre guidate sull’asfalto della Route 66 e sconfinate in Kansas non dimenticate di fermarvi a fare benzina.

A Galena vi imbatterete nella pompa di benzina “Cars on The Route”, che ha dato l’ispirazione per la casa di Cricchetto, il carro attrezzi tra i protagonisti di Cars, il famoso film di animazione della Pixar.

Immancabile in una Route 66 in tappe è Tulsa

Tulsa statua uomo gigante

Con Tulsa le nostre tappe da vedere sulla Route 66 superano il confine dell’Oklahoma. Fondata da una tribù di nativi americani (i Lochapoka) quasi due secoli fa, è diventata tristemente nota per i disordini raziali.

Oggi può essere considerata la città del petrolio, ma anche il centro culturale dello stato.

A Tulsa troverai artisti di strada, musei, compagnie di balletto e Art Deco. Art Deco al suo massimo livello. Approfittane.

Se si viaggia in Oklahoma non si può non fare una fermata a Oklahoma City

Oklahoma City è conosciuta come la città simbolo dei film western. Per gli appassionati c’è anche la possibilità di visitare il National Cowboy & Western Heritage Museum.

Museo Western

Se invece vi fermate per pranzo o per cena è doveroso inoltrarsi tra i mattoni rossi del Bricktown, il quartiere del cibo, della musica dal vivo, del cibo. Ho già detto “del cibo”?

Tra le tappe della Route 66 che non avevi considerato, io suggerisco anche “El Reno”

A El Reno c’è aria di casa, e a giugno non si può non fare una sosta qui mentre si svolge il Small Town Weekend. Le competizioni automobilistiche sono di tutti i tipi, anche a misura di bambino con carretti sgangherati e improvvisati. E la domenica gli estranei vengono ospitati dagli autoctoni che preparano per colazione il loro famoso rotolo alla cannella, il “cinnammon roll”.

Cinnamon roll

Al Connestoga Wagons e Teepess alla Orr Family Farm avrai anche l’occasione di dormire nelle tipiche tende coniche indiane, le Teepees. Col naso all’insù, in territori sconfinati, su cieli stellati, mentre i marshmallow colano sul falò.

Tappa imperdibile della Route 66 è Amarillo, il primo stop in Texas

Amarillo era inizialmente chiamata Oneida, l’attuale nome deriva da un fiore locale che fiorisce ogni primavera lungo le sponde dell’Amarillo Lake e significa, letteralmente, “giallo”.

Amarillo è considerata la patria della Beef Industry, tanto che localmente si organizzano molte competizioni tra mangiatori di bistecche. La Big Texan Steak Ranch è la bistecca più famosa, chi riesce a mangiarla per intero non pagherà il conto! Ah, dimenticavo, sono più di 2kg.

Poco distante da Amarillo, inoltre, c’è una tappa fondamentale per la Route 66: Il Cadillac Ranch, voluto dal milionario Stanley Marsh III e consistente in un’installazione di 10 Cadillac datate dal ’49 al ’64 e sepolte con il muso nella sabbia. Le Cadillac sono ricoperte di graffiti coloratissimi lasciati dai visitatori su invito degli stessi artisti Lord, Marquez e Michelsdal. Quindi, se passi di qui, non dimenticare la vernice spray.

Cadillac Ranch

La Route 66 ha anche tappe toccata e fuga

Da toccata e fuga è sicuramente Glenrio. Oggi divenuta una ghost town, è una piccola cittadina che, durante i decenni del secolo scorso, è fiorita grazie al via vai della Route 66. Non ha mai superato i 30 abitanti, era una cittadina fatta e pensata per i viaggiatori, con qualche tavola calda, una struttura ricettiva, la stazione di benzina e l’ufficio postale.

Città fantasma in bianco e nero

Ed è proprio l’ufficio postale ad essere chiuso per ultimo, nel 1985, quando i residenti in città erano solo 2.

I colori di Albuquerque

Albuquerque, in New Mexico, è un di quelle tappe della Route 66 che ti fanno respirare l’atmosfera stelle e strisce. Non si tratta solo della città dove è ambientato Breaking Bad (anche se per gli appassionati di serie tv deve essere una tappa fondamentale), ma è anche la città dei colori, dei cibi piccanti e speziati.

Ogni ottobre centinaia di mongolfiere variopinte si alzano in cielo sorvolando il Rio Grande e mentre i raggi del sole colpiscono la montagna di Sandia in un gioco di luci, ti puoi gustare delle enchilladas, dei burritos, delle sopapillas e dei peperoncini verdi super piccanti. Come dire di no?

Albuquerque mongolfiere colorate

La Route 66 fa poi tappa a Santa Fe

Santa Fe profuma di Sud America, fino al 1848 il territorio della città era su suolo messicano. È la più antica città degli USA e qui tutto è dipinto di ocra, dalle strade alle tipiche case squadrate fatte di mattoni di argilla seccati al sole.

Santa Fe

Chambers: la linea di partenza verso la natura

La piccola cittadina di Chambers non è molto conosciuta ma è una tappa indispensabile della Route 66 per visitare due bellezze naturali talmente vaste e sorprendenti da farci chiedere come sia possibile che possano esistere.

La prima è il Petrified National Park, su territorio Navajo, caratterizzato da tronchi e legni essiccati e, soprattutto, dal deserto colorato con le sue striature dal blu, al rosso, al marrone.

Petrified desert

La seconda, invece, è la Monument Valley, sempre su territorio Navajo, un pianoro di origine fluviale che si srotola tra l’Arizona e lo Utah. Impossibile non immaginarsi con pantaloni scamosciati in un vecchio western con le famose guglie rosse davanti agli occhi. È un buon modo per diventare protagonisti del proprio film.

Monument Valley

E visto che siamo già impressi in fotogrammi, magari facciamo anche un pit-stop al Forrest Point, lungo la strada, per immortalarci sudati sulla stessa via in cui Forrest Gump aveva terminato la sua corsa ispirazionale nella ben nota pellicola omonima.

Il termine della Route 66 si avvicina, ma le tappe continuano

Sulla strada verso Santa Monica le fermate d’obbligo abbondano.

Il deserto del Mojave, ad esempio, con le sue piante basse e rade e le distese sabbiose e sassose, ospita un gran numero di parchi naturali. Il più celebre è la Death Valley, con il suo paesaggio marziano è stata il set di numerosi film (Star Wars, per dirne uno). Qui il tempo in macchina supererà probabilmente il tempo all’aria aperta, viste le alte temperature che d’estate permettono di cucinare le uova all’occhio di bue sul cruscotto dell’auto.

Death Valley

Ma anche altre località, come il Lake Mead, meritano interesse. Con la diga di Hoover, sul fiume Colorado, si è creato questo enorme bacino artificiale, il più grande degli USA. Qui si può passare una giornata rilassante sulla spiaggia, o anche noleggiare una barca e scomparire per un po’ di relax tra le acque.

Diga Hoover ponte sul Colorado RIver

Tra le ultime tappe della Route 66, fino Santa Monica

Las Vegas, città del peccato (the sin city), ha visto la legalizzazione del gioco d’azzardo già negli anni ’30 quando i matrimoni si celebravano come le feste di compleanno. Da allora la reputazione non è cambiata molto, ma la Walk Of Fame o Walk of Stars si è allungata e ha aumentato le impronte digitali stampate nel cemento.

Walk of fame star Alfred Hitchcock

Una cappatina a Los Angeles, poi, non può assolutamente mancare. Se siete degli appassionati di cinema questa è la meta che fa per voi. La scritta “Hollywood” sulla collina vi farà sicuramente battere il cuore non appena farete girare le vostre ruote sul famoso viale palmato. E qui inizia l’imbarazzo della scelta.

Hollywood scritta

Dagli Universal Studios, parco a tema dedicato al cinema, a Disneyland, per poi continuare con i Paramount Studios e l’ Hollywood Forever Cementery, tutto profuma di celluloide e tutto ti attira a sé per farti sborsare i soldi del biglietto d’ingresso, che tu sborserai con piacere.

Poi, più stanco, più povero ma più felice ti potrai riposare sulla spiaggia di Malibù Beach o su quella di Santa Monica, dove, dopo aver rigorosamente fotografato il cartello finale “Route 66 End of the Trail” potrai immaginarti una Pamela Anderson o un David Hasselhoff in rosso correre al salvataggio sulla sabbia calda.

Santa Monica Navy Pier

Dopo questo trailer di viaggio mentale sei pronto a partire per un affascinante viaggio oltreoceano? Condividi questo itinerario con il tuo compagno di avventure! Ogni tappa della Route 66 lascerà qualcosa di sé in te. Non te lo perdere.

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